Citta' dello Zafferano

Dal 2020 il Comune di Vicchio e’ socio dell’Associazione Zafferano Italiano  come da delibera della G.M. nr. 103/2020.

In base a questa adesione il Comune di Vicchio ha acquisito la dizione di “Citta’ dello Zafferano”, proprio in virtu’ della sua produzione.

Arte, natura, educazione, libertà: questi i tratti maggiormente distintivi del Comune di Vicchio, in Mugello, in provincia di Firenze.
Ottomila abitanti che vivono ai piedi dell’Appenino dove finisce la Toscana e inizia la Romagna, eredi innanzitutto di una grandissima storia artistica: qui sono nati infatti Giotto e il Beato Angelico, e sempre a Vicchio visse per oltre dieci anni Benvenuto Cellini.

La casa natale di Giotto, sul colle di Vespignano, si può visitare: da quelle finestre si capisce subito da dove provenga la visione, la contemplazione delle realtà celesti, paradisiache, manifestate da questi grandi artisti. Da una natura verdeggiante rispettata con grande amore, istintivamente e tenacemente mantenuta integra dai suoi abitanti, da sempre consapevoli e grati di vivere in un territorio benedetto, abitato fin dai tempi preistorici e poi dagli Etruschi, in una valle dalle colline dolcissime coronata dai monti azzurri dell’Appennino.


E la libertà, tanto cara ai Vicchiesi: una delle pagine più luminose della storia civile di Vicchio è stata scritta dai suoi cittadini durante la Resistenza, alla quale parteciparono attivamente, pagando un prezzo altissimo. Per questo, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nell´anno 2003, ha conferito al Comune di Vicchio la medaglia d´Argento al Merito Civile, con la seguente motivazione: "Piccolo centro di montagna, durante l´ultimo conflitto mondiale, ospitò i primi nuclei di resistenza armata e partecipò attivamente alla lotta di Liberazione, pagando un notevole tributo di vite umane e di danni materiali. Ammirabile esempio di coraggio, di spirito di libertà e di amor patrio. 1943-1945 Vicchio”.


Su questi stessi monti di Vicchio, a Barbiana, tra i nostri contadini e pastori più indigenti, fu poi inviato Don Milani, che qui rivoluzionò la visione sociale dell’insegnamento scolastico: da quella piccola scuola è partito un messaggio che ha davvero attraversato il mondo. “Ridare ai poveri la parola, perché senza la parola non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia: questo insegna don Milani.” le parole di Papa Francesco, durante la sua visita a Barbiana, il 20 Giugno 2017.


Contadini da sempre, l’agricoltura dei Vicchiesi esprime pienamente il loro carattere: un olio d’oliva eccezionale, i formaggi di alta qualità e il vino, che non è mai mancato in questa terra toscana, ma che sta oggi sorprendendo con innovazioni di grande successo. Ai vitigni più tradizionali, cioè il Sangiovese, la Malvasia e il Trebbiano, si sono infatti aggiunti negli ultimi anni alcuni nuovi vitigni, tra i quali il Pinot Nero, che si è trovato davvero molto bene in queste terre d’Appennino, riscuotendo grandi consensi.
Tutto questo ad accompagnare una cucina semplice, basata sull’altissima qualità intrinseca delle materie prime: la carne bovina, i Marroni del Mugello, i celebri tortelli mugellani, i salumi, il pane.


E oggi, lo zafferano: un’innovazione che Vicchio accoglie con passione, con giovani agricoltori che puntano alla massima qualità, quella in stigmi. Due aziende gestite da giovani imprenditrici, con grande possibilità anche di crescita ed una superficie attuale di circa 15.000 mq dedita a zafferano, che per quantità ed estensione pongono Vicchio tra i Comuni oggi leader in Italia nella produzione di zafferano nazionale in stigmi. Un’avvincente innovazione che sta crescendo bella e rigogliosa sulle solide basi ambientali e umane di questa straordinaria parte di Toscana.
 

Ultimo aggiornamento: Gio, 15/10/2020 - 08:55
Creazione: Gio, 15/10/2020 - 08:45