In un luogo incantevole, con panorami che si aprono sulla Val di Sieve e sull'Appennino, in una delle colline che dal Monte Giovi si distendono a settentrione verso il fiume Sieve, si trova la Chiesa di S.Martino a Viminiccio o Scopeto (nomignoli derivanti dall'antico stato selvaggio del luogo che in origine la circondava. Mantenendo come riferimento la pieve di San Martino si ha, in direzione nord, poco a valle della chiesa, il sito etrusco di Poggio Colla, mentre a sud, sulle pendici del Monte Giovi, i ruderi medioevali dei castelli di Scopeto e di Monte Acuto. Quasi dirimpetto alla pieve, l'occhio si posa sulla chiesetta di Barbiana.
Della Chiesa si ha menzione sin dal 1024 epoca a cui si possono far risalire alcune strutture sul retro dell'edificio che risulta pesantemente rimaneggiato alla fine del Settecento.
Anche la chiesa fu praticamente ricostruita alla fine del '700 e nuovamente abbellita. Nello stesso momento fu riedificata la canonica, munendo il cortile interno di un bel porticato con arcate a tutto sesto.
Faceva parte nel 1384 di uno dei tre terzieri, di S. Stefano in Botena, S. Casciano in Padule e S. Martino a Viminiccio, cui Firenze iniziò ad inviare ogni sei mesi un podestà.
La chiesa, oggi non più officiante, è rialzata alcuni metri rispetto al piano stradale e vi si accede da una lunga scalinata che si conclude sul sagrato. L'imponente facciata, restaurata dopo il terremoto del 1919, si fregia di tre stemmi in pietra appartenenti ad alcune delle famiglie che ne ebbero il patronato. Sul grande portale in pietra, una lunetta ad arco acuto reca l'immagine di San Martino vescovo di Tours, opera maiolica policroma realizzata da Tito Chini delle Fornaci Chini nel 1926.
L'interno coperto a capriate lignee è ad una unica navata con pavimento in cotto ed ormai spoglio, un tempo era ricco di opere d'arte e preziosi arredi sacri. La chiesa conserva, però, un cliclo di affreschi ottocenteschi di Ferdinando Folchi con storie di S.Martino di Tours e con "vedute" di alcune chiese suffraganee che le appartenevano: San Pietro a Pimaggiore , Badia a Bovino, Sant'Andrea a Barbiana e Bricciana. Al di là dell'aspetto puramente artistico, queste opere costituiscono una testimonianza unica ed autentica dell'architettura che caratterizzava quegli edifici alla fine del XIX secolo.
Caratteristico è il campanile a vela, su due livelli, con tre campane.
Nel Luglio 2018 l'Istituto Comprensivo di Vicchio con il patrocinio di questo Comune ha redatto un libretto "Barbiana e dintorni" - itinerario a piedi" redatto da alcuni alunni, insegnanti ed educatrici, spingendosi fino alla chiesa di San Martino a Scopeto.