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Il 25 maggio torna la Marcia di Barbiana, per la “Scuola Maestra di Pace”

Dettagli

Descrizione breve
Appello sottoscritto da Istituzione, Fondazione, Gruppo Don Milani di Calenzano
Data:

27 Marzo 2025

Tempo di lettura:

4 minuti

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marcia barbiana bandiera pace
marcia barbiana bandiera pace

Descrizione

Si terrà domenica 25 maggio a Vicchio la 24esima edizione della Marcia di Barbiana. Il tema di questa edizione è “Scuola Maestra di Pace”.
A promuoverla l'Istituzione Don Milani, la Fondazione Don Milani, l'Associazione Gruppo Don Milani di Calenzano, con il Comune.
L’appello per la marcia è stato condiviso e sottoscritto da tutte e tre le realtà milaniane, che ricordano come la Scuola di Barbiana abbia ancora oggi tanto da insegnare, anche nella via stretta della ricerca della pace. Domenica 25 maggio si salirà a piedi fino alla piccola località di Barbiana, nella quale con don Lorenzo Milani nacque una straordinaria esperienza educativa, per “una scuola strumento di democrazia e di emancipazione sociale, che insegni a collaborare e non a prevaricare, che non lasci indietro nessuno e sia luogo dove si impara a convivere nelle diversità e a comporle, valorizzando ciò che con l’altro abbiamo in comune e non ciò che ci differenzia”.
In preparazione della Marcia di Barbiana sono previsti incontri e attività sia Vicchio che in Mugello sia a Firenze con realtà legate all’esperienza di Padre Balducci.
Tra queste, il 28 marzo l’Istituzione don Milani incontrerà rappresentanti di scuola, sindacati e terzo settore.

 

Di seguito l’appello completo per la Marcia di Barbiana 2025

 

APPELLO MARCIA BARBIANA – 25 MAGGIO 2025
“SCUOLA MAESTRA DI PACE”

Il momento presente è difficile e doloroso.
Il mondo sanguina per le molte guerre e la legge del più forte assedia la democrazia, muta in radice i rapporti internazionali, ma anche le relazioni sociali e produttive all’interno delle nostre comunità. La crescita incontrollata delle disuguaglianze socio–economiche e la sopravvivenza faticosa di tante persone nel nostro paese e in tutto l’Occidente sono ignorate in favore di logiche del profitto e di competizione distruttive. Un capitalismo senza freni esalta l’individualismo avido e incrementa la violenza diffusa.
In questo contesto, la corsa agli armamenti impiega risorse tolte alla scuola e alla sanità.
La scuola pubblica non è più una priorità e, se resiste, è grazie alla sola buona volontà degli insegnanti e del personale scolastico. A questo abbandono non dà risposte la retorica sul merito, spesso usata per legittimare privilegi di censo e di nascita, e che costituisce strumento di prevaricazione, teso a dividere il mondo in meritevoli e scartati, a trasformare la scuola nell’ospedale che cura i sani e respinge i malati.
A fronte di questo stato di cose, I CARE costituisce ancora oggi non solo un grido di resistenza, ma un invito perentorio a riscoprire la funzione insostituibile della scuola, come luogo di formazione delle coscienze e dello sviluppo di una mente critica in grado di denunciare i mali della società presente, come pratica quotidiana collaborativa che abitui a discutere, a sentirsi responsabili, a rischiare nel prendere posizione, ad esporsi per capire l’altro, per costruire ponti e sentieri di un cammino comune in vista di un futuro diverso e condiviso. Lo sanno bene con la loro storia di lotte e conquiste sociali i cittadini di questa terra orgogliosa e solidale del Mugello e della provincia di Firenze.
Quel motto intraducibile dei giovani americani migliori, “mi sta a cuore” “ne ho cura” oggi ha come suo opposto non solo il “me ne frego fascista” e il suo odio per la vita e le diversità, ma anche il motto dei vecchi americani peggiori “there is no alternative”, non c’è alternativa… alla legge del profitto, alla guerra, al successo del più forte e allo scarto del più debole. I CARE oggi vuol dire non rassegnarsi all’idea dell’inevitabile, che non si possa cambiare nulla e convincersi invece che la democrazia muore se i cittadini sovrani non utilizzano le “armi” che la Costituzione assegna loro, a cominciare dal voto.
La scuola di Barbiana e l’opera di Don Lorenzo si fondarono su questi principi e su questa pratica. Barbiana era una scuola di cittadinanza, fondata sul rifiuto dell’individualismo e della competizione distruttiva, che anima la guerra e il mercato predatorio.

La scuola di Barbiana ha ancora oggi tanto da insegnare e per questo motivo il tema della Marcia di Barbiana di quest’anno, il 25 di Maggio, sarà SCUOLA MAESTRA DI PACE, per marciare insieme per una scuola strumento di democrazia e di emancipazione sociale, che insegni a collaborare e non a prevaricare, che non lasci indietro nessuno e sia luogo dove si impara a convivere nelle diversità e a comporle, valorizzando ciò che con l’altro abbiamo in comune e non ciò che ci differenzia.
 

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Ultimo aggiornamento:

27/03/2025, 10:26