Descrizione
Sono passati 76 anni da quando il 6 marzo 1944 il nostro paese conobbe la sua "prima liberazione". Quel giorno le formazioni partigiane scesero dai monti e occuparono militarmente il capoluogo, neutralizzando le milizie fasciste e la caserma dei carabinieri. L'azione servì ad allentare la repressione contro la città di Firenze dove nelle fabbriche erano in corso scioperi per rivendicare "pane e libertà". Infatti furono inviati a Vicchio militari e manipoli di camicie nere che costrinsero i partigiani a ritirarsi dal paese. La repressione non si fece attendere, fascisti e tedeschi iniziarono rastrellamenti che da marzo a luglio portarono morte e distruzione : i cinque giovani renitenti alla leva fucilati a Campo di Marte, le 14 vittime fucilate a Padulivo. Queste ed altre violenze non fermarono la lotta contro gli occupanti tedeschi e i loro tirapiedi fascisti, ma anzi rafforzarono e ingrossarono le brigate partigiane che con le loro azioni e l'arrivo degli alleati portano alla definitiva liberazione del 10 settembre. Furono molti i partigiani combattenti che, inquadrati militarmente, seguirono il fronte della guerra incalzando i tedeschi in ritirata verso settentrione. Il loro sacrificio sia un monito in difesa della nostra democrazia, contro ogni rigurgito fascista ed ogni tentativo di revisionismo storico che mira a mettere sullo stesso piano la Resistenza di coloro che persero la vita per la conquista della libertà e chi invece libertà e diritti negarono con brutalità e oppressione.